Protegge i reni chi abbonda con frutta e verdura, poca carne e salumi

Anche i consumi di formaggi, pesce e uova andrebbero moderati, prediligendo le fonti vegetali di proteine, come i legumi
Frutta e verdura fanno bene ai reni, soprattutto a quelli che non funzionano più a dovere: uno studio pubblicato sul Journal of the American Society of Nephrology ha di recente dimostrato che una dieta che privilegi i vegetali è l’ideale per chi soffre di una malattia renale cronica, mentre se si esagera con la carne il rischio di insufficienza renale e dialisi può addirittura triplicare. I dati arrivano da un’indagine in cui sono stati seguiti, per quasi 14 anni, poco meno di 1500 pazienti con una patologia renale cronica. A cadenza regolare tutti i partecipanti hanno risposto a un questionario sulle loro abitudini alimentari e, nel frattempo, sono state registrate le variazioni dei parametri correlati alla salute dei reni.
Rischio dialisi triplicato con troppa carne
I risultati appaiono chiari: un elevato consumo di cibi acidi, per lo più carne e derivati, si associa a una più rapida progressione verso l’insufficienza renale e la dialisi. Il rischio addirittura triplica rispetto a quello registrato nei pazienti che invece portano in tavola soprattutto cibi poco acidi, come la frutta e la verdura.
«Il “carico di acidi” provenienti dalla dieta è strettamente connesso alla velocità di progressione della malattia . Da tempo si pensa che a una maggior quantità di cibi acidi sia associato un peggioramento della funzionalità renale, tanto che alcuni studi hanno mostrato come integratori alcalini, che hanno un’azione contraria, possano rallentare il danno. Questi nostri nuovi dati non fanno che confermare i sospetti che già avevamo».
Come lavorano i reni
Un carico acido maggiore, infatti, fa sì che i reni, per mantenere l’equilibrio del pH dell’organismo, aumentino l’escrezione degli acidi attraverso “adattamenti” della funzione che possono essere nocivi, soprattutto quando questi organi sono già “sotto sforzo” e non lavorano a dovere per colpa di una malattia cronica. In Italia circa due milioni e mezzo – tre milioni di persone soffrono di una nefropatia cronica, con una riduzione della funzionalità renale più o meno consistente: purtroppo molti non ne sono consapevoli, ma se non si interviene per tempo, la perdita della capacità dei reni di filtrare il sangue depurandolo da scorie e sali minerali in eccesso può essere completa, fino a una vera e propria insufficienza renale. A tavola, però, come confermano i dati raccolti oltreoceano, chi già ha una malattia cronica in atto può fare molto per rallentare i danni: ridurre la carne è un primo passo, non solo per diminuire il carico acido, ma anche per contenere la quantità di proteine, visto che un eccesso proteico, come già si sa da tempo, tende ad affaticare troppo i reni.
Attenzione in genere alle proteine animali
Meglio, perciò, limitare la carne, ma anche i salumi, i formaggi, il pesce, le uova, prediligendo le fonti vegetali di proteine, come i legumi. Nei pazienti con malattia renale avanzata può essere inoltre consigliabile optare per cibi a-proteici, ovvero pane, pasta, riso, biscotti, che siano prodotti con farine speciali senza proteine.
Anche fosforo, potassio e sodio devono essere tenuti sotto controllo dai pazienti con problemi renali: i reni affaticati sono meno capaci di eliminare questi minerali dal sangue, con il rischio che si accumulino, provocando ad esempio aritmie cardiache. Per abbassare il consumo di fosforo occorre dare la preferenza, ancora una volta, a frutta e verdura fresche, limitando invece i cibi che sono ricchi di questo elemento, come il pesce, i formaggi (soprattutto quelli stagionati), il tuorlo d’uovo, il lievito di birra, la frutta secca. Per contenere i livelli di potassio meglio moderare il consumo di frutta secca e disidratata; via libera invece a olio, miele, frutta fresca. Il sodio, infine, si riduce dando un taglio non solo al sale da cucina, ma anche diminuendo l’uso di dadi per il brodo,