Cuore sano e meno ictus: così la dieta semi-vegetariana allunga la vita

Non serve eliminare del tutto la carne, basta arricchire l’alimentazione quotidiana di prodotti ‘green’
Nel ricordare i principi di una sana alimentazione gli esperti non dimenticano mai di ribadire una regola fondamentale: aumentare il consumo di alimenti di origine vegetale e ridurre quello di cibi di origine animale, soprattutto se ricchi di grassi. Questa scelta sarebbe talmente vantaggiosa per la salute cardiovascolare da abbassare il rischio di morire a causa di una malattia cardiaca o di un ictus. A dimostrarlo è una ricerca dell’Imperial College di Londra, al convegno EPI/Lifestyle 2015 dell’American Heart Association, secondo cui una dieta semi-vegetariana può aiutare ad allungare la vita proprio proteggendo l’apparato cardiovascolare.
“Una dieta semi-vegetariana non prevede raccomandazioni assolute riguardanti nutrienti specifici”, ha spiegato Lassale, precisando che un’alimentazione di questo tipo “è focalizzata sull’aumento della quantità di cibi di origine vegetale rispetto a quelli di origine animale”. Ciò, ha sottolineato l’esperta, corrisponde a un miglioramento dell’equilibrio nutrizionale dell’alimentazione. A dimostrarlo sono i dati raccolti durante lo studio European Prospective Investigation into Cancer and Nutrition (EPIC). Iniziato nel 1992, lo studio ha coinvolto circa 500 mila persone provenienti da 10 diversi paesi, il cui stato di salute è stato monitorato per una media di 12 anni. Lassale e colleghi hanno classificato i partecipanti in base ai tipi di alimenti inclusi nella loro alimentazione, assegnando un punto per ogni cibo appartenente a una di 7 possibili categorie di origine vegetale (verdure, frutta, legumi, cereali, patate, frutta secca e olio d’oliva) e sottraendone uno per ogni alimento appartenente a una di 5 possibili categorie di origine animale (carni, grassi animali, uova, pesci e altri frutti di mare o latticini). Ne è emerso che l’abitudine di garantirsi un’alimentazione semi-vegetariana in cui almeno il 70% degli alimenti sia di provenienza vegetale è associata a una riduzione del 20% del rischio di morire a causa di una malattia cardiovascolare rispetto a quello corso da chi segue un’alimentazione per meno del 45% di origine vegetale.
Questi risultati confermano quanto cuore e arterie possano trarre benefici dal consumo di cibi provenienti dal mondo vegetale. Per questo secondo Lassale “sostituire parte della carne nella propria alimentazione con alimenti di origine vegetale può rappresentare una strategia molto semplice e utile per ridurre la mortalità cardiovascolare”.