Future mamme, portate spesso in tavola il pesce azzurro

Il pesce azzurro o pesci di piccola taglia sono ricchi di acidi grassi che favoriscono la crescita fetale.
Sono sufficienti tre-quattro porzioni settimanali di pesce azzurro tipo sardine, sgombri, alici, aringhe, aguglia, pesce sciabola o spatola e nel contempo ridurre il consumo dei grossi pesci come tonno e pesce spada che sono dei bioaccumulatori.
In varie ricerche specialistiche si è osservato che il maggior consumo di pesce si associa a una minore incidenza d’ipertensione gestazionale e che preferire il consumo di pesce azzurro di piccola taglia è positivamente associato con il peso e la circonferenza cranica alla nascita che sono degli indicatori importanti della salute del neonato. E’ stato provato che  mentre il consumo del pesce azzurro riduceva il rischio di sviluppare anticorpi antitiroidei e quindi di tiroidite e depressione post-partum, il rischio aumentava con il consumo esclusivo o prevalente di pesci di grosse dimensioni tipo spada o tonno. Pertanto il consiglio e quello di preferire il piccolo pesce azzurro che risulta  meno esposto al rischio di accumulare contaminanti rispetto ai grandi pesci, inoltre il pesce azzurro fornisce quantità significative di acidi grassi omega 3. Questo acido grasso che il nostro organismo non è in grado di sintetizzare, oltre a essere necessario per lo sviluppo del cervello e della retina del nascituro, favorisce una regolare crescita fetale e previene alcune complicanze quali la gestosi, il parto pretermine e da studi effettuati la depressione post – partum.